15 Jan
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Circular economy: cosa significa economia circolare e come funziona L’espressione circular economy, in italiano “economia circolare”, indica un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo e quindi in grado di garantire la propria ecosostenibilità. Il modello di economia circolare si pone in netta contrapposizione con quello di economia lineare basato sul tradizionale paradigma take-make-dispose, vale a dire “fare, prendere e smaltire”, in cui il prodotto viene utilizzato e smaltito senza alcuna possibilità di riuso. Infatti, la circular economy segue il cosiddetto approccio delle 3 R: 

  • Reduce: ridurre l’uso delle risorse per produrre meno rifiuti;
  • Reuse: riutilizzare i prodotti finiti o le loro componenti essenziali;
  • Recycling: riciclare le materie di scarto e trasformarle in nuovi prodotti.

 I sistemi circolari implicano il riutilizzo, la condivisione, la riparazione, la rimessa a nuovo e il riciclo di materiali e prodotti esistenti al fine di creare un sistema a ciclo chiuso che riduca i rifiuti al minimo e abbatta l’emissione delle sostanze considerate nocive per la salute delle persone e dell’ambiente. Il concetto di circular economy si ispira alla natura poiché elimina il concetto di scarto all’interno di un ciclo produttivo e trasforma il rifiuto in risorsa, ossia in materiale utile a un altro ciclo produttivo. Ecco quali sono i principi fondamentali dell’economia circolare

  1. Sostenibilità delle risorse: l’utilizzo di energie e materie prime rinnovabili, riciclabili o biodegradabili in più cicli di vita. Questo vuol dire che tutti i materiali e i componenti possono diventare un input per nuovi prodotti;
  2. Prodotto come servizio: si tratta di una nuova idea del concetto di proprietà in cui il prodotto viene offerto al cliente non più come bene proprietario ma come servizio da utilizzare in uno specifico arco temporale e con determinate modalità. Un esempio sono i servizi di mobilità intermodale;
  3. Piattaforme di condivisione: incentivare l’uso di piattaforme in cui utenti e proprietari dei beni possono collaborare, aiutando i consumatori a risparmiare e a usare le risorse nel modo migliore;
  4. Estensione del ciclo di vita: progettare e produrre con l’obiettivo di allungare il ciclo di vita, permettendo alle imprese di riparare e rigenerare i prodotti per evitare lo spreco di materiali ed energia;
  5. Recupero e riciclo: creare cicli produttivi innovativi in cui gli scarti non vengono eliminati ma riciclati per essere nuovamente utilizzati.

 La transizione da un’economia lineare verso una più circolare si traduce in numerosi vantaggi: 

  • Ottimizzare il consumo di risorse;
  • Aumento della competitività;
  • Incremento dell’occupazione;
  • Riduzione della pressione sull’ambiente;
  • Impulso all’innovazione e alla crescita economica.

 I benefici dell’economia circolare rappresentano delle opportunità anche per gli imprenditori e creano nuove possibilità: 

  • Riduzione dei costi delle materie prime;
  • Risparmio sui costi di produzione;
  • Migliore gestione dei rifiuti e della logistica;
  • Rifornimento stabile dei materiali.

L’economia circolare ha quindi un importante valore strategico sia sul piano ambientale che su quello della competitività economica poiché permette di ridurre gli scarti e le perdite.

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